Australian Open, Djokovic ai quarti
Novak Djokovic continua il suo percorso di rivincita in terra australiana. Dopo l'amara esclusione dello scorso anno a causa della questione-vaccini, l'ex n. 1 del mondo avanza come un rullo compressore e approda ai quarti di finale, dopo aver battuto in tre rapidi set l'australiano De Minaur. Il decimo Slam a Melbourne e il record complessivo di Slam (22) sembrano sempre più vicini, in un tabellone che ha già perso molti pezzi pregiati.
Inter sconfitta, Skriniar espulso
Dopo la sbornia di Supercoppa (3-0 ai cugini rossoneri), l'Inter perde il passo in campionato, facendosi sorprendere in casa dall'Empoli dell'astro nascente Baldanzi. Protagonista in negativo della serata è il capitano Milan Skriniar che, già in odore di cessione al PSG, si procura una scellerata espulsione nel finale del primo tempo, lasciando la sua squadra allo sbando.
Il peso di essere ginnaste
Il ritiro dall'attività agonistica di Ellie Downie, ginnasta britannica medaglia d'oro agli Europei, è solo l'ennesimo tassello in uno scenario di questo sport che appare tutto da ripensare.
L'atleta ha motivato la sua scelta dicendo di voler preservare la propria salute mentale. In passato aveva denunciato le eccessive pressioni degli allenatori per il controllo del suo peso. In Italia, dopo alcune analoghe denunce da parte di ginnaste nostrane, ci sono già stati provvedimenti di sospensione dall'attività a carico di alcuni allenatori.
Embed from Getty ImagesCaso plusvalenze
Dopo le frecciate di Allegri, l'avvocato Mattia Grassani dice la sua sulla questione penalizzazione: "L'accusa arrivava dalla Procura di Torino, che può indagare solo sulle squadre di Torino e non sulle altre. Da qui la condanna della Juve e non degli altri club”. Intanto, la Procura di Napoli ha chiesto ulteriori sei mesi per le indagini sul caso Osimhen, giocatore acquistato dalla società partenopea con la sospetta iscrizione irregolare di plusvalenze.
Bagnaia col numero 1
Il neo-campione del mondo di MotoGP, Francesco "Pecco" Bagnaia, ha fatto sapere di voler correre nell'imminente stagione con il numero 1 sulla carena, rinunciando al suo tradizionale numero 63. Il numero 1 è un privilegio che spetta solo al campione del mondo in carica, ma molti dei recenti campioni iridati vi avevano rinunciato, identificandosi nel numero che li aveva accompagnati nel corso del carriera. In realtà, il primo a compiere una scelta del genere fu il britannico Barry Sheene, negli anni '70, a cui si ispirò vent'anni più tardi Valentino Rossi nella scelta di mantenere il suo storico "46" anche una volta laureatosi campione. Il pesarese fu poi imitato da altri piloti, come gli spagnoli Lorenzo e Marquez. In questo, la scelta di Bagnaia appare paraddosalmente più originale, pur rappresentando un ritorno alle tradizioni del passato.
Video del giorno
Il miracolo del tennista francese Hugo Nys, che, nel torneo di doppio degli Australian Open, colpisce la pallina lanciando letteralmente la racchetta e trovando - con un po' di fortuna - il colpo risolutivo.
Credit: Eurosport
Nati oggi
Giorgio Chinaglia (1947-2012), vulcanico attaccante della Lazio e della Nazionale. Con i biancocelesti vinse il primo, storico scudetto del '74, mentre con l'Italia partecipò, nello stesso anno, allo sfortunato Mondiale di Germania, giocando poco e mandando a quel paese l'allenatore che lo sostituì contro Haiti. Giocò, e bene, anche nel ruggente campionato USA di fine anni '70, segnando valanghe di gol al fianco di Pelé nei New York Cosmos.
Accadde oggi
24 gennaio 1962: Jackie Robinson è il primo giocatore afroamericano di baseball eletto nella Hall of Fame di questo sport. Quindici anni prima fu il primo giocatore di colore ingaggiato per un campionato professioistico americano, rompendo, tra mille difficoltà, una storica barriera razziale. Con i Brooklyn Dodgers si laureò miglior giocatore del torneo nel 1949 e vinse il campionato nel 1955.
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